La signora Adele Giannotta, dopo aver visto dallo spioncino della sua porta blindata i soldati di Don Carmelo bussare alla porta di Mauro Di Stani, immediatamente chiese di avere un colloquio col boss.
Le persone che erano su quel pianerottolo non diedero peso alla sua richiesta finché la stessa disse di sapere cosa fosse accaduto a Mauro Di Stani.
A quella frase, uno dei due prese il cellulare e informò chi di competenza. Appena ebbe dall'altro capo del telefono il permesso, la donna fu accompagnata davanti a Don Carmelo.
L'incontro avvenne sotto un ponte che collegava la parte nuova della città alla parte vecchia.
Appena la vide, l'uomo salutò con molta educazione. Si ricordava di quella donna che, rapinata e picchiata dentro casa, grazie a lui aveva avuto giustizia. Infatti, a quell'epoca Don Carmelo visti lei e il marito in condizioni pietose, promise loro che avrebbe trovato i colpevoli e li avrebbe insegnato le buone maniere.
Così fece e, dieci giorni dopo, trovati gli autori di quel gesto, Don Carmelo gli fece portare al cospetto dei due anziani ridotti in uno stato quasi non umano. Da quel giorno la signora Giannotta si sentì in debito con Don Carmelo. Debito che proprio in questa occasione stava per saldare.
Così fece e, dieci giorni dopo, trovati gli autori di quel gesto, Don Carmelo gli fece portare al cospetto dei due anziani ridotti in uno stato quasi non umano. Da quel giorno la signora Giannotta si sentì in debito con Don Carmelo. Debito che proprio in questa occasione stava per saldare.
- So cosa è successo al dottor Di Stani, Don Carmelo -.
- Mi racconti tutto signora, non abbia timore. Lo sa che può fidarsi di me -.
- Ero a casa e ad un certo punto suona il citofono. Il video è rotto quindi posso solo sentire la voce. Rispondo e sento una persona chiedere di aprire il portone perché ha dimenticato le chiavi di casa. Io in buona fede apro. Ad un certo punto, dopo alcuni minuti sento dei rumori provenire dal corridoio del pianerottolo. Allora guardo dallo spioncino e vedo un uomo co un giubbotto di pelle nera attaccare qualcosa al muro e suonare al campanello di Mauro -.
A quella descrizione, Don Carmelo rifletté su chi potesse essere.
La donna riprese a parlare - Mauro Di Stani ha aspettato qualche minuto poi ha aperto ed è uscito. Intanto l'uomo si era nascosto dietro al muro che porta alla rampa di scale. Io avevo paura per questo non ho detto nulla, soprattutto perché Mauro aveva una pistola fra le mani. Ha preso il bigliettino e ha letto, ma non ha avuto il tempo di girarsi perché quell'uomo gli ha sferrato un colpo fortissimo facendolo cadere per terra -. E detto questo la donna cominciò a piangere.
- Si calmi signora Adele - disse Don Carmelo che successivamente, rivolgendosi ad una sua guardia, disse - Gianni vai nella mia macchina e prendi un po' d'acqua per la signora -.
L'uomo eseguì gli ordini e dopo aver dato da bere ad Adele, ritornò vicino all'automobile.
- Lei è stata di grande aiuto Adele. Ora la farò accompagnare a casa e verrà tenuta d'occhio da alcuni miei uomini. Non si deve preoccupare. - e detto questo Don Carmelo fece per andare via.
Adele lo fermò.
- Un attimo Don Carmelo. Volevo darle questo - e dalla tasca destra della giacca prese una busta bianca per lettere. - E' il bigliettino che stava attaccato al muro. Per la fretta di andare via, l'uomo ha dimenticato di prenderlo -.
Don Carmelo aprì la busta e lesse quanto aveva già letto Mauro Di Stani.
Black Jack pensò.
- Ho fatto quello che potevo Don Carmelo - disse esausta la signora.
- Lei ha fatto molto di più signora Giannotta - rispose il boss che salutando la donna in modo ossequioso andò via, ordinando ai suoi uomini di scortarla.
Seduto nella sua Mercedes-Benz nera, con il bigliettino fra le mani, Don Carmelo pensò che sull'orlo del precipizio domandarsi quanto è profondo è una condanna a morte.
E Vito Battaglia aveva appena fatto la mossa sbagliata - pensò Don Carmelo.
Amanda, arrivata senza preavviso nella villa di Don Carmelo, entrò per parlare con lui e chiedere notizie di Mauro Di Stani.
Vide la porta chiusa e capì che il suo uomo era impegnato in qualche breefing.
Si accostò alla porta per cercare di captare qualcosa, e mai come quel giorno fu contenta di aver origliato.
- Chi poteva avere interesse ad aiutare Vito Battaglia? Sicuramente era accompagnato, perché una cosa del genere non si fa da soli - disse Rinaldo Sanzio detto Timer, per la sua bravura con gli esplosivi.
- Sinceramente, visto il soggetto, posso pure immaginare che abbia fatto tutto da solo. Black Jack è un cane randagio e vive in solitudine - rispose Don Carmelo.
- Non sono comunque convinto. Mi sembra troppo strano azzardare da solo una manovra del genere. Contando anche il calibro della persona che Vito è andato a toccare -.
- Se dovessi pensare ad un probabile complice, l'unico che mi viene in mente è quell'operaio della Italiana Ferri e Derivati SpA, quel ragazzo con gli occhi azzurri -.
A quella frase, Amanda si ghiacciò ma cercò di trattenersi e di vedere dove quel discorso sarebbe arrivato.
- In effetti è l'unico che sembra avere un collegamento con De Angelis e Battaglia - continuò Timer.
- Scopri quello che puoi su quel ragazzo e fammi sapere. E' tempo di far scendere la lama della ghigliottina. Bisogna spiegare al popolo qual è il reale equilibrio delle cose in questa città - disse Don Carmelo.
Rinaldo fece un cenno con il capo e dopo aver salutato il boss andò verso la porta. Amanda, vedendo la scena, si allontanò da quella zona per dirigersi in cucina.
Attese che l'ospite fosse lontano da casa per andare a parlare con Don Carmelo.
Lui la guardò e capì subito che la donna aveva qualcosa da dirgli.
- Dimmi Amanda - chiese l'uomo.
- Che intenzione hai? - domandò lei ancora più diretta.
- In merito a cosa? -.
- A quello che sta accadendo -.
- Ho alcune idee in mente -.
- Che non vuoi dirmi? -.
- Che non voglio dirti -.
- E quel ragazzo? -.
- Non incominciare di nuovo - disse Don Carmelo sbuffando, che alzandosi dalla poltrona andò per uscire dalla stanza.
- Non mi liquiderai così questa volta Carmé - sbottò Amanda.
- Ah no? E per quale motivo? -.
- Quel ragazzo non lo toccherai, chiaro? -.
- Altrimenti? -.
- Te la vedrai con me? -.
Don Carmelo si avvicinò ad Amanda e guardandola negli occhi disse - Stai tirando troppo la corda Amanda -.
- Non toccare quel ragazzo - ribatté la donna.
- Allora vediamo che sai fare - rispose lui a mo' di minaccia.
Detto questo Don Carmelo uscì dalla stanza e, dirigendosi verso il giardino della villa, prese l'automobile e andò via.
Amanda prese la cornetta del telefono fisso e compose un numero.
Dall'altra parte, un uomo alzò la cornetta in attesa di istruzioni.
- Non credevo di arrivare a tanto, ma è tempo che tu ti metta in azione -.
E detto questo, la donna riattaccò.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
- Non sono comunque convinto. Mi sembra troppo strano azzardare da solo una manovra del genere. Contando anche il calibro della persona che Vito è andato a toccare -.
- Se dovessi pensare ad un probabile complice, l'unico che mi viene in mente è quell'operaio della Italiana Ferri e Derivati SpA, quel ragazzo con gli occhi azzurri -.
A quella frase, Amanda si ghiacciò ma cercò di trattenersi e di vedere dove quel discorso sarebbe arrivato.
- In effetti è l'unico che sembra avere un collegamento con De Angelis e Battaglia - continuò Timer.
- Scopri quello che puoi su quel ragazzo e fammi sapere. E' tempo di far scendere la lama della ghigliottina. Bisogna spiegare al popolo qual è il reale equilibrio delle cose in questa città - disse Don Carmelo.
Rinaldo fece un cenno con il capo e dopo aver salutato il boss andò verso la porta. Amanda, vedendo la scena, si allontanò da quella zona per dirigersi in cucina.
Attese che l'ospite fosse lontano da casa per andare a parlare con Don Carmelo.
Lui la guardò e capì subito che la donna aveva qualcosa da dirgli.
- Dimmi Amanda - chiese l'uomo.
- Che intenzione hai? - domandò lei ancora più diretta.
- In merito a cosa? -.
- A quello che sta accadendo -.
- Ho alcune idee in mente -.
- Che non vuoi dirmi? -.
- Che non voglio dirti -.
- E quel ragazzo? -.
- Non incominciare di nuovo - disse Don Carmelo sbuffando, che alzandosi dalla poltrona andò per uscire dalla stanza.
- Non mi liquiderai così questa volta Carmé - sbottò Amanda.
- Ah no? E per quale motivo? -.
- Quel ragazzo non lo toccherai, chiaro? -.
- Altrimenti? -.
- Te la vedrai con me? -.
Don Carmelo si avvicinò ad Amanda e guardandola negli occhi disse - Stai tirando troppo la corda Amanda -.
- Non toccare quel ragazzo - ribatté la donna.
- Allora vediamo che sai fare - rispose lui a mo' di minaccia.
Detto questo Don Carmelo uscì dalla stanza e, dirigendosi verso il giardino della villa, prese l'automobile e andò via.
Amanda prese la cornetta del telefono fisso e compose un numero.
Dall'altra parte, un uomo alzò la cornetta in attesa di istruzioni.
- Non credevo di arrivare a tanto, ma è tempo che tu ti metta in azione -.
E detto questo, la donna riattaccò.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Nessun commento:
Posta un commento